Junior è un appassionato di guida e, non disponendo di automobili da competizione, si sfoga in pazzesche scorribande per strade di montagna quando fa del contrabbando di alcool per la distilleria del padre Jackson, incappando in staffette della polizia. I continui smacchi subiti dalle forze di vigilanza provocano l’arresto del titolare della distilleria, Jackson cioè, e la sua condanna a un anno di carcere. Junior, pentito del danno provocato alla famiglia, entra nel mondo delle corse come indipendente e si afferma guadagnando tanto da fornire denaro all’avvocato per addolcire con gli extra la detenzione del padre. Inoltre, passando di vittoria in vittoria e di macchina in macchina, riesce a costruire una distilleria sotterranea da offrire al padre quando sarà uscito dalla galera. Nel frattempo piegandosi alle esigenze dell’automobilismo professionale, entra in una scuderia ove, però, forte di una prestigiosa vittoria, impone personale e percentuali sugli introiti. Uscito di prigione, Jackson, contrariamente a quanto immaginato dal figlio non riprende il lavoro di fuorilegge e distrugge l’impianto messo insieme da Junior.