Spartacus comincia a rassegnarsi alla sua nuova vita, spinto dal desiderio di agevolare le ricerche di Batiato che lo porteranno a ricongiungersi con Sura. Nonostante abbia ricevuto il marchio, sia i gladiatori anziani, Crisso e Barca su tutti, sia il Maestro, non vedono ancora di buon occhio il trace, ancora irruente nel modo di porsi e combattere. Intanto si avvicinano i Vulcanalia e Batiato decide i gladiatori che parteciperanno ai giochi in onore del dio Vulcano. L’amicizia con Varro si intensifica ma i due vengono scelti per fronteggiarsi nell’incontro d’apertura dei giochi. Spartacus non digerisce l’idea e prova a fare in modo di aggiudicarsi lo scontro finale con Crisso: prima, causando un incidente a Gneo, deputato per tale scontro, e causando una rissa con lo stesso gallo, durante la cerimonia di presentazione dei combattenti nella villa di Batiato. Quest’ultimo espediente funziona e Batiato, visto l’entusiasmo della folla, gli assegna l’onore dello scontro finale con Crisso. Crisso intanto comincia a mostrare un certo interesse per Naevia, la schiava personale di Lucrezia, e si fa procurare da Ashur un monile per regalarglielo. Arriva il giorno dei Vulcanalia e gli scontri procedono. Nello scontro finale Spartacus si rivela ancora non maturo e viene sconfitto da Crisso. Vistosi perduto, e pensando alle sorti di Sura, chiede clemenza alzando le dita al cielo, sottomissione verso il quale aveva sempre avuto rimostranze. Batiato decide per la clemenza, visto l’esborso pagato per il suo acquisto.