Jobe Smith, un innocuo ritardato mentale, viene sottoposto a un trattamento farmacologico in laboratorio. L’obiettivo è dilatare e stimolare la sua intelligenza. La società di ricerca che lo sfrutta non ha però scopi pacifici; Jobe diventa anche la cavia di un esperimento che incrocia un incremento dell’aggressività con l’inserimento nella realtà virtuale.