Nel 1680, in un’isola sperduta del Pacifico il cui antico nome (Te-pito-o-te-Henua) significa “ombelico del mondo”, si svolge la contrastata storia d’amore tra una fanciulla appartenente alla tribù dei Lobi Lunghi, i nobili responsabili dell’erezione di gigantesche statue (moai) a carattere religioso, e un giovane della tribù dei Lobi Corti, popolo di schiavi sfruttati per la loro costruzione. Il conflitto tra le due tribù sfocia in uno sterminio di massa: unici superstiti i due giovani e la bimba nata durante la sanguinosa rivolta.