Nonostante una regia discreta nella gestione dei personaggi, del fantasma vendicativo al centro della vicenda e una manciata di gradevoli sequenze splatter, Suzzanna: Buried Alive si rivela un titolo troppo debole per lasciare il segno. Quest’horror indonesiano firmato dallo specialista Rocky Soraya recupera una figura spiritica radicata nel folklore locale e la contestualizza in una storia ricca di forzature dove la comicità, nera o leggera che sia, sbraccia per avere un ruolo da co-protagonista, smorzandone di fatto la generale carica tensiva e indirizzando la narrazione su un tono da ridicolo involontario che stona con la presunta drammaticità dell’incipit – che vede una futura madre venire uccisa, insieme al bambino che porta in grembo, da un gruppo di improvvisati rapinatori. L’eccessiva durata, interpretazioni del cast al di sotto della media e un generale senso di apatia tolgono così spazio anche agli spunti potenzialmente più interessanti, adagiandosi stancamente su un colpo di scena finale dal sapore dolce-amaro quanto mai improbabile.