Evidentemente dimentico di come era finito X-Men: Apocalisse pochi anni fa, sebbene lo avesse scritto sempre lui, Simon Kinberg ci delizia con un errore di continuità nei primissimi minuti di film. Nell’avventura precedente, infatti, il professor Xavier era stato costretto a “sbloccare” la mente di Jean per consentirle di esprimere tutto il suo potenziale e, così facendo, incenerire il terribile Apocalisse. X-Men: Dark Phoenix fa un passo indietro e ci mostra i mutanti della Scuola Xavier per Giovani Dotati alle prese con un inedito successo mediatico e una missione spaziale. Nel tentativo di salvare una squadra di astronauti in difficoltà, Jean viene investita da un’energia cosmica sconosciuta che logora pesantemente la sua sanità mentale: la giovane diventa potentissima ma instabile, un pericolo ambulante per sé stessa e per gli altri. I suoi poteri attirano l’attenzione di una misteriosa specie aliena e rinnovano le ostilità mai veramente sepolte tra Xavier e il buon vecchio Magneto. Le fazioni, rimescolate da una serie di drammatici colpi di scena, dovranno scontrarsi per l’anima di Jean prima che questa perda completamente il controllo.